Lifecoach supercazzola, come difenderti dai venditori di fuffa

Se hai sempre pensato che per ottenere risultati c’è bisogno di credere in se stessi, probabilmente hai qualche problema con la tua autostima, non ti senti soddisfatto del tutto e vuoi migliorare. Hai così iniziato a leggere qualcosa in merito, magari sul web, o acquistando qualche corso su come aumentare l’autostima, et voilà, ti sei imbattuto in una delle figure del secolo, il lifecoach supercazzola. Sì, perché il mondo è pieno di cazzari che vogliono arricchirsi sulle spalle di chi ha davvero bisogno di un buon consiglio, peccato però che una buona parte di questi esperti di vita non abbiano avuto la minima esperienza personale e cercano di venderti una fuffa imparata a pappardella come la poesia di 5° elementare e che ti recitano con sorrisi studiati a tavolino.

Motivatori fuffari, ecco l’identikit

Hanno denti bianchissimi, un sorriso da squalo, capelli perfetti e ostentano un outfit radical chic da falso me-ne-sbatto-delle-mode. Di solito scrivono molto sul web su come credere in se stessi, ma non dicono nulla, o meglio, dicono sempre le stesse quattro stronzate succhiate dai video americani e che vengono tradotte (male) cercando di adattarle a un’utenza italiana. Hanno sito e blog tutto improntato su come ritrovare se stessi senza fare troppi sforzi o come essere sicuri di se anche se da piccolo ti hanno schiacciato la personalità con un cingolato. Fuffa, tutta una cazzo di fuffa perché se vuoi davvero credere in te stesso devi faticare.

Diffida da chi ti offre una facile strada verso il successo dicendoti che ti basterà guardarti allo specchio recitando frasi su se stessi e su come sei figo, bello, forte e che strapperai i peli a morsi ai tuoi competitor o ai tuoi superiori. Cazzate. Se ti guardi allo specchio e parli con te stesso senza sapere cosa stai dicendo, al massimo ti troverai a dialogare sul tuo punto nero sul naso e su come, porca miseria, si veda pure al buio, e questo sì che sarà un bagno di salute per la tua autostima! Però vai tranquillo, tu compra il loro corso e se poi ti ritroverai, dopo mesi, a osservare ancora il tuo punto nero, sarà solo colpa tua che non sei riuscito a mettere in pratica le loro perle di ostrica dell’Atlantico inanellate per fare quattrini sulle tue spalle.

Non sei tu il problema, sono loro

A questo punto che sei già sull’orlo della depressione e non ti ricordi nemmeno di avercela avuta un po’ di stima in te stesso, stai pensando che loro hanno ragione e che tu sei una merdaccia, esattamente come il buon vecchio Fantocci. E questo è esattamente il punto di rottura, il momento esatto in cui sorvolando sul tuo punto nero devi  -questa volta fallo con ironia- guardarti negli occhi e dire che la colpa non è tua. Queste americanate di seconda mano interpretate secondo il cazzaro-pensiero sono davvero pericolose per te e per chi come te vorrebbe migliorare, non farti frustare sulle natiche da chi vuole solo guadagnare.

Non ci si deve lamentare poi se quando si parla di coaching a buona parte delle persone vengano in mente certi venditori di batterie di pentole e materassi a buon mercato, e fuggano a gambe levate. Te lo ripeto, non sei tu il problema, sono loro che pur di vendere una copia in più ti fanno fare la capriola all’indietro mentre ripeti “credo in me, credo in me, credo in me”. Eh no, non ci sono formule magiche, non ci sono frasi mantra. C’è l’informazione, lo studio e gli strumenti veri da applicare alla propria vita. Non hai nemmeno idea di quanti casini questi supercazzola siano in grado di combinare con una personalità fragile o che ha un momento di fragilità.

Allenarsi a pensare a se stessi

credere in se stessiSe in questo momento pensi di avere il carisma di un criceto in letargo, bene, ti do una notizia, è uno stato da cui si può uscire. La fiducia in se stessi non è una cosa innata, non è come nascere con gli occhi azzurri o con il naso storto, l’autostima si può allenare, quindi puoi migliorare con la pratica. Fai attenzione però. Immagina che sei un calciatore, che devi giocare la finale dei mondiali, ti faresti allenare da un coach che non ha mai preso in mano un pallone? Allo stesso modo non puoi credere a chi ti vuole dire come migliorare la tua autostima senza aver mai vissuto il tuo problema e appreso in prima persona gli strumenti per ottenere i risultati.

Sai perché te lo dico? Perché invece io un periodo di insoddisfazione l’ho vissuto. Ho lavorato molto su me stesso e sono riuscito a trovare un percorso, lo stesso che voglio mostrare a te, perché se tu puoi fare un giro più breve per raggiungere i tuoi obiettivi, io mi sento utile e soddisfatto.

E non ti sto dicendo che io sono migliorato in due giorni. Cazzo no, ho fatto i miei sbagli, ho faticato ed è giusto che tu sappia subito che non otterrai nulla senza fatica e senza allenarti, esattamente come se devi allenare gli addominali per averli scolpiti, così è l’allenamento per migliorare la fiducia in se stessi.

Parti con un obiettivo raggiungibile

Ora seguimi molto attentamente. Se fino a ora hai collezionato un discreto numero di insuccessi o di piccoli successi mediocri che non ti hanno regalato un minimo di soddisfazione, probabilmente ti sei posto obiettivi troppo ambiziosi. Il segreto invece sta nel fare piccoli passi, ma decisi. Devi, soprattutto, sapere cosa vuoi, una volta che lo sai puoi fare una programmazione dei tuoi obiettivi senza pensare in termini di fare ma in termini di ottenere. E soprattutto non trovare scuse, non autogiustificare la pigrizia, la paura del cambiamento.

Ricordati che i migliori sabotatori della nostra felicità siamo noi stessi, se poi ci danno una mano anche i fuffa coach pensa che bel casino viene fuori. Migliaia di persone oggi frequentano corsi di motivazione, più della metà sono corsi supercazzola. E tu cosa vuoi per te stesso, chi ti incita urlando il tuo nome dall’angolo del ring mentre sei tu a prendere i pugni o vuoi davvero fare qualcosa per credere in te stesso? Scegli la pillola rossa se vuoi davvero degli strumenti efficaci.

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