La pandemia ha messo a dura prova sia il benessere psicofisico, sia il futuro professionale di molte persone che sentono aumentare il malcontento per l’incertezza che è diventata la nuova normalità.
Prima prerogativa dei giovani, tra uno stage e un contratto a tempo determinato, il 2020 ha allargato la platea delle persone potenzialmente a rischio povertà. In tanti hanno sentito il bisogno di un cambiamento e si sono rivolti al digitale, svolgendo dei corsi di formazione digital per migliorare le proprie possibilità di carriera.
Carriere parallele
Il percorso di formazione tradizionale è di solito quello specialistico, dove si impara per bene un mestiere e si aspira ad una carriera di tipo verticale. Tuttavia, con l’avvento del Digital alcune cose sono cambiate.
Negli ultimi anni sempre più persone scelgono le cosiddette carriere parallele, anche in settori diversi, per potenziare la propria creatività, per avere accesso a reti diversi di networking e per fare ciò che le rende contente, senza limiti.
Si tratta di persone multipotenziali, quelle che prima erano considerate poco affidabili e con la testa tra le nuvole, quelle che volevano seguire tanti percorsi, senza magari specializzarsi. Il mondo business ha finalmente capito il loro valore ed è pronto a considerarle seriamente.
Come scegliere i corsi con maggiori sbocchi lavorativi?
Questa è una delle domande più ricorrenti nelle persone che sono rimaste senza lavoro e vorrebbero evitare di trovarsi in questa situazione nuovamente. Non c’è una risposta unica, ogni percorso è diverso, però ci sono alcuni consigli pratici per chi vorrebbe apprendere skills digitali nuove per migliorare le proprie prospettive di carriera:
1. Trova quello che ti piace fare
Prima di tutto, trova il tuo ikigai. Se non ne hai mai sentito parlare, è un termine giapponese che significa “una ragione per cui vivere”. Si tratta di un mix tra 4 elementi:
- ciò che ami fare
- ciò che ti riesce bene
- ciò di cui il mondo ha bisogno
- ciò per cui ti pagano
Si sente spesso che tra i corsi online per trovare lavoro spiccano di più quelli delle materie tecniche come Data Science o Programmazione. Se ti senti male all’idea di dover imparare cose basate su matematica e statistica, ricorda che sforzarti a imparare qualcosa per cui ti pagano ma che detesti fare non è mai una buona idea. Considera che dovrai farlo per tante ore al giorno e che a lungo termine, scegliendo una professione che non fa per te, rischi il burnout!
Per fortuna il settore digitale è multidisciplinario e offre tante carriere a metà tra discipline scientifiche e quelle umanistiche. Se la matematica proprio non ti va a genio puoi lavorare come copywriter o social media manager e usare dei tool che faranno il lavoro di analisi per te.
2. Studia le tendenze
Leggi i report sui cosiddetti lavori del futuro e scegli cosa faccia al caso tuo. Secondo il report 2020 del World Economic Forum le professioni più richieste dei prossimi anni saranno quelle legate ai dati e all’intelligenza artificiale, alla creazione dei contenuti e al cloud computing.
Le competenze più richieste entro il 2025 saranno il pensiero analitico, la creatività e la flessibilità. I settori dove ci saranno più offerte di lavoro e dove ci sarà posto anche per i tanti freelance e nomadi digitali sono per lo più tre: Data Science, Marketing e Programmazione. Vediamoli in dettaglio.
Data Science e Intelligenza Artificiale
Produciamo sempre più dati ogni giorno. Secondo una ricerca, ogni persona sulla terra genera 1,7 megabyte di dati ogni secondo. I cellulari, gli orologi smart, le app che usiamo per la produttività e il tempo libero, persino il resoconto settimanale dell’utilizzo del computer o del telefono sono tutti dati utili alle aziende che creano questi prodotti e servizi tech. Altre imprese analizzano continuamente il traffico dei loro siti, i comportamenti dei consumatori e l’impatto che hanno le loro azioni.
Si tratterà di una tendenza sempre più diffusa a livello mondiale. Ecco perché un Data Analyst o Data Scientist non rimarrà mai senza lavoro.
Per cominciare serve usare bene Excel o Google Sheets. In seguito sarebbe utile imparare un linguaggio di programmazione come R o Python. Inizialmente non serve altro che le conoscenze scolastiche di matematica e statistica.
Questo è un settore spesso sottovalutato da persone con una formazione umanistica, eppure una ricerca dell’Università di Washington ha dimostrato che per imparare i linguaggi di programmazione la formazione classica o linguistica può rivelarsi d’aiuto e non controproducente, come si pensava prima, in quanto il cervello è già abituato a imparare la sintassi dei linguaggi nuovi, cosa utile anche nella programmazione.
Se vuoi seguire dei corsi digital per il lavoro, quelli di Data Analysis e Data Science sono un ottimo percorso, soddisfacente anche al livello personale. Saper reperire, pulire e visualizzare i dati per offrire dei report utili anche ai non addetti ai lavori sarà una delle competenze digitali più richieste nei prossimi anni.
Marketing e Comunicazione
Offrire il miglior prodotto o servizio oggi non è abbastanza. In tanti settori la concorrenza è sempre più serrata e bisogna trovare e saper comunicare un’idea differenziante in modo efficace per il target dei potenziali clienti.
Le aziende che sono in grado di comunicare con il pubblico target online per aumentare la brand awareness e le vendite sono quelle che riescono ad aumentare i profitti. Ecco perché professionisti che sappiano far emergere la voce di un’attività per promuovere il suo valore sono sempre più richiesti.
La creazione di contenuti diventa sempre più importante per le aziende, da quando l’algoritmo di Google predilige i contenuti scritti “per umani”, non semplici sequenze di parole chiave, come agli albori. Per diventare copywriter o content creator ti basta qualche mese di studio se trovi il corso online giusto di un copywriter esperto. L’unico requisito è saper scrivere bene in italiano ma è ancora più importante l’empatia, per capire il proprio pubblico e le sue necessità.
Un altro mestiere molto richiesto è quello del social media manager. Le aziende devono competere continuamente per l’attenzione degli utenti, ecco perché una persona creativa, che sappia usare gli strumenti social difficilmente si troverà senza lavoro.
Se hai una mentalità più tecnica puoi costruirti una carriera con la pubblicità online: Facebook Ads e Google Ads sono molto richiesti, in quanto danno tanta visibilità e sono molto meno cari e più mirati della pubblicità tradizionale.
Una volta che hai acquisito un’esperienza a 360° nel marketing potrai ambire al ruolo del Growth Hacker – persona che aiuta le piccole realtà a crescere con budget ridotti. Si tratta di una professione molto diffusa negli Stati Uniti che comincia a spopolare anche in Italia.
Programmazione e Sviluppo
Il settore dello sviluppo web e della programmazione è in continua crescita a partire dagli anni 2000. Lo sviluppo di siti web e applicazioni è ancora tra le professioni più pagate in Italia e nel mondo.
Se parti da zero, puoi cominciare imparando le tecnologie base del web, come HTML e SASS, poi continuare con un linguaggio di programmazione back-end (come Java o PHP) o front-end come Javascript. Puoi imparare anche Python che ha una sintassi facile e ti sarà utile in tanti ambiti diversi. Impara a usare le community e le repository, come Stack Overflow e Github. Il bello di questo settore è che non devi quasi mai inventare la ruota: qualcun altro si sarà già scontrato con il problema che hai tu e ti avrà indicato la strada per risolverlo, devi solo trovarla online!
Una volta acquisite le basi, puoi velocizzare e migliorare le tue competenze con un framework come Django che ti aiuterà a scrivere il codice più velocemente e in maniera più efficiente.
3. Migliora le tue competenze professionali digitali
Un modo sicuro per non rimanere mai senza lavoro è quello di aggiornarsi sempre e di continuare ad acquisire nuove competenze in diversi ambiti del Digital. Più conoscenze trasversali si hanno, più compiti si riescono a svolgere e più si diventa preziosi per i datori di lavoro. A differenze dell’era analogica che valorizzava per lo più le certificazioni, il digitale e meritocratico.
Tante aziende grandi, come Google, Spotify, Nordstrom, Apple, Hilton, IBM o Starbucks non richiedono più la laurea. Quello che conta sono le competenze, il portfolio ma anche le soft skills, come creatività o resilienza. Ciò che in passato era visto come una debolezza: la curiosità verso tante aree o la riluttanza di dover passare ore nel traffico per stare 8 ore in ufficio, diventa la forza del nuovo mercato di lavoro, quello che offre possibilità dinamiche e stimolanti.
Impara anche tu le competenze digitali per non rimanere mai più senza lavoro!